Cos’è la prostatite e come curarla

La prostatite è un processo infiammatorio a carico della prostata e colpisce gli uomini sessualmente attivi (dal 30% al 50%) e in modo particolare chi non ha ancora raggiunto i 50 anni, ma anche chi ha superato i 60 anni di età.

 

Oggi andremo a vedere insieme tutto ciò che riguarda la prostatite, come le diverse tipologie che esistono, i sintomi, gli esami da fare e le cure per poter stare meglio.

Prostatite: le sue tipologie

Esistono diversi tipi di prostatite a seconda delle cause scatenanti, alla tipologia e l’intensità dei sintomi.

Si possono suddividere in 4 tipologie e oltre alla prostatite batterica acuta e cronica esiste la prostatite cronica abatterica e infine quella asintomatica. Andiamo a scoprirle insieme (puoi trovare qui anche altri approfondimenti sull’argomento).

Prostatite batterica acuta

Questa tipologia non è molto comune. È facile da diagnosticare e si può curare in maniera efficace. La prostatite batterica acuta è causata da un’infezione batterica della prostata e molto spesso può manifestarsi all’improvviso in modo acuto e normalmente è causata da un’infezione sessualmente trasmissibile.

Prostatite batterica cronica

La prostatite batterica cronica si manifesta quando i batteri creano all’interno della prostata i “biofilms batterici” ovvero dei piccoli nidi fibro-mucosi, e gli antibiotici somministrati per via sistemica non riescono a penetrare al loro interno.

Prostatite abatterica cronica

Questa tipologia di prostatite viene chiamata anche sindrome del dolore pelvico cronico ed è la forma più frequente, ma è più complessa da curare.

Si tratta dell’infiammazione della prostata e i dolori che possono comparire in modo graduale e persistente, non sono necessariamente associati ad un’infezione batterica della prostata, ma può anche essere una condizione patologica che insorge per una causa non infettiva e infatti in questo caso si tratta di prostatite abatterica.

Prostatite ansitomatica

Quest’ultima tipologia, diversamente da quella abatterica, viene diagnosticata senza difficoltà.

Prostatite: i sintomi

I sintomi che si possono manifestare variano in base al tipo di prostatite, ma normalmente sono rappresentati dall’irritazione della via urinaria e dolori localizzati al basso ventre.

 

In caso di prostatite batterica acuta, normalmente, i sintomi si presentano in maniera brusca e all’improvviso con i sintomi tipici di un’infezione genito-urinaria, come febbre, brividi, dolori nell’area genitale e nella zona lombare, difficoltà e dolore durante l’emissione di urina, il bisogno di urinare spesso (in modo particolare la notte), ma anche dolori simili all’influenza e infine è possibile notare la presenza di batteri e sangue nelle urine.

Per quanto riguarda la prostatite batterica cronica, i sintomi compaiono gradualmente. Normalmente, sono intermittenti e meno intensi, e si alternano fasi in cui i dolori non vengono avvertiti e fasi in cui sono fortemente evidenti.

La prostatite abatterica cronica si presenta con sintomi identici a quelli della prostatite di origine batterica (acuta o cronica), ma non sono chiari. Infatti, possono attenuarsi con il passare del tempo fino a scomparire e poi ripresentarsi nuovamente.

La caratteristica particolare della prostatite abatterica cronica è l’assenza della febbre e dei batteri nello sperma, nelle urine e nel tampone uretrale.

Infine, la prostatite asintomatica non presenta nessun tipo di dolore/fastidio anche se sono evidenti segni di infiammazione come la presenza di globuli bianchi (leucociti) nello sperma o nel liquido prostatico.

Prostatite: esami da fare

La diagnosi della prostatite viene fatta basandosi principalmente sui sintomi che si manifestano e su un esame fisico completo. Dopo aver accertato che si tratta di prostatite è fondamentale sottoporsi a esami specifici di laboratorio su urine e liquido seminale o prostatico per individuare l’eventuale presenza di microbi. Questi esami, di solito, sono sufficienti ma, in caso di prostatite non batterica, può essere eseguita l’uroflussometria (esame urodinamico), che studia e valuta le caratteristiche della vescica e dell’uretra durante la minzione, e l’ecografia prostatica transrettale che è un esame diagnostico che permette di analizzare la morfologia della prostata e le dimensioni.

Infine, gli esami che vengono fatti per diagnosticare la prostatite non batterica sono gli stessi che si farebbero in caso di prostatite batterica; infatti, se l’infiammazione della prostata non è batterica appariranno segni evidenti, come la presenza di batteri nel sangue, nelle urine e nello sperma.

Il trattamento avviene a seconda del tipo di prostatite e può richiedere tempi lunghi.

Per quanto riguarda la prostatite acuta batterica, la terapia che viene normalmente utilizzata è quella antibiotica. Il dottore prescrive il tipo di antibiotico, il dosaggio e la posologia più indicata e viene determinata in base alla gravità della sintomatologia, allo stato di salute e alla risposta al trattamento del paziente. La prostata è notevolmente sensibile all’azione dei farmaci antibiotici, e molte volte la cura richiede un trattamento farmacologico che si estende, anche per diverse settimane, sfruttando farmaci antibiotici/antibatterici che sono in grado di penetrare profondamente nella prostata.

La cura antibiotica può essere affiancata anche a farmaci che servono ad attenuare il dolore (antidolorifici/antinfiammatori) o per mitigare il dolore durante la minzione.

Il trattamento della prostatite cronica batterica, invece, si basa sulla terapia antibiotica ma è più complessa per la ridotta sensibilità al trattamento e per la tendenza dell’infezione a ripresentarsi nuovamente. Per ridurre questi rischi, è fondamentale seguire le indicazioni mediche e si possono alleviare i sintomi utilizzando antidolorifici/antinfiammatori.

Mentre, per ciò che concerne la prostatite asintomatica, di solito non è richiesto alcun tipo di trattamento.

Oltre a tutte queste cure farmacologiche, i sintomi della prostatite possono essere alleviati con impacchi o bagni caldi, riducendo l’assunzione di alimenti e bevande che possono irritare la mucosa vescica, come la caffeina, l’alcol, spezie, e assumere acqua, che può aiutare a favorire la minzione e ad eliminare i batteri.

Infine, è importante evitare di fare sport, come ciclismo o equitazione, perchè possono infiammare la prostata.