Che cos’è il morbo di Parkinson e come si cura

Articolo scritto con la collaborazione di www.borgovirginia.it

Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa cronica che colpisce il sistema nervoso centrale e che porta a una progressiva perdita della capacità di controllare i movimenti. La malattia prende il nome dal medico inglese James Parkinson, che nel 1817 descrisse per la prima volta i sintomi della malattia in un’opera intitolata “An Essay on the Shaking Palsy”.

Definizione e sintomi

Il Parkinson è caratterizzato dalla morte delle cellule nervose nella zona del cervello chiamata sostanza nera. Queste cellule producono dopamina, un neurotrasmettitore che svolge un ruolo fondamentale nel controllo dei movimenti. La morte delle cellule della sostanza nera provoca una carenza di dopamina, che porta alla comparsa dei sintomi della malattia.

I sintomi di questo morbo sono molteplici e possono variare da persona a persona. I più comuni sono tremore, rigidità muscolare, bradicinesia (lentezza dei movimenti) e instabilità posturale. Altri sintomi possono includere problemi di equilibrio, difficoltà nella deglutizione, disturbi del sonno, depressione e ansia.

Cause e fattori di rischio

Le cause del Parkinson non sono ancora completamente comprese, ma si ritiene che la malattia sia causata da una combinazione di fattori genetici e ambientali. In alcuni casi, il morbo può essere causato da mutazioni genetiche ereditarie, ma nella maggior parte dei casi la malattia non è ereditaria e si sviluppa a causa di fattori ambientali.

I fattori di rischio per il Parkinson includono l’età avanzata, il sesso maschile, l’esposizione a sostanze tossiche come pesticidi e metalli pesanti, e la presenza di altre malattie neurodegenerative.

Diagnosi e trattamento

La diagnosi si basa sulla presenza dei sintomi tipici della malattia, ma può richiedere l’esclusione di altre malattie simili. Non esiste una cura per il morbo di Parkinson, ma esistono trattamenti che possono alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Il trattamento più utile si basa principalmente sull’uso di farmaci che aumentano i livelli di dopamina nel cervello. I farmaci più comuni sono la levodopa, che viene convertita in dopamina dal cervello, e gli agonisti della dopamina, che stimolano direttamente i recettori nel cervello. Altri farmaci utilizzati nel trattamento del morbo di Parkinson includono gli anticolinergici, che riducono l’attività dell’acetilcolina nel cervello, e i farmaci che inibiscono l’enzima MAO-B, che degrada la dopamina.

Oltre ai farmaci, esistono altre terapie che possono essere utilizzate nel trattamento del morbo di Parkinson. La terapia fisica può aiutare a migliorare l’equilibrio, la coordinazione e la forza muscolare dei soggetti. La terapia occupazionale può aiutare i malati a svolgere le attività quotidiane in modo più indipendente. La terapia del linguaggio può aiutare i pazienti a migliorare la voce e la capacità di parlare. In alcuni casi, può essere necessario ricorrere alla chirurgia per alleviare i sintomi del morbo di Parkinson. La chirurgia più comune è la stimolazione cerebrale profonda, che prevede l’impianto di elettrodi nel cervello che stimolano le aree cerebrali responsabili del controllo dei movimenti.

Prevenzione

Non esiste una prevenzione specifica per il Parkinson, ma alcuni studi suggeriscono che uno stile di vita sano può ridurre il rischio di sviluppare la malattia. Alcuni fattori che possono ridurre il rischio di sviluppare il morbo includono l’esercizio fisico regolare, una dieta sana ed equilibrata, il mantenimento di un peso nella norma, e l’evitare l’esposizione a sostanze tossiche come pesticidi e metalli pesanti.

Disclaimer

Questi testi non vanno intesi come indicazioni di diagnosi e cura di stati patologici, pertanto è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico curante.