Strutture residenziali per anziani: come viverle al meglio

La scelta di rivolgersi a una residenza per anziani non è mai semplice, richiede una valutazione accurata da parte della famiglia che decide di affidare un proprio caro a una struttura specializzata per accudirlo negli anni della terza età. Le strutture per anziani generalmente coniugano benessere e professionalità con l’intento di offrire agli ospiti la possibilità di vivere in un ambiente curato e accogliente, trascorrendo il tempo in compagnia di altri utenti e del personale specializzato e occupandosi di attività ricreative e ludiche di diverso genere. Si pensa a progetti su misura in base alle esigenze psico-fisiche di ogni ospite per far sì che l’esperienza nella comunità sia positiva e piacevole. Nelle strutture maggiormente all’avanguardia è possibile richiedere un sostegno psicologico anche in aiuto dei familiari coinvolti.

Residenza per anziani: una nuova grande famiglia

La residenza per anziani accoglie numerose persone che da sconosciuti diventano compagni, conviventi in una stessa struttura e per questo riteniamo centrale nella creazione di una nuova quotidianità impegnarsi nell’allacciare nuovi rapporti. Condividendo interessi e piccoli hobby, sarà più semplice iniziare ad approfondire la conoscenza degli altri ospiti. Per gli ospiti è importante partecipare alle attività proposte e proporne di nuove, per rendere più piacevoli le ore trascorse in gruppo. In alcune strutture, ogni settimana viene proposto un programma che prevede laboratori di diverso tipo: dalle lezioni di cucina alle prove di canto, dal corso di pittura a quello di ballo. Sono inoltre a disposizione degli ospiti giochi da tavolo, scacchi, dama e carte, oltre che un ricco assortimento di libri, quotidiani e riviste.
Diventa fondamentale far sentire ciascuno a proprio agio e allo stesso tempo far crescere le relazioni tra i presenti, per questo nelle case di riposo vengono proposti momenti aggregativi in cui ognuno degli ospiti è invitato a offrire ai presenti qualcosa che sa fare: c’è chi suona uno strumento e chi recita una poesia o ancora qualcuno che racconta una vecchia storia.

Come sentirsi davvero a casa in una residenza per la terza età?

Quello che fa sentire a casa è, banalmente, l’ambiente in cui i signori si ritrovano a trascorrere ogni giornata: è importante che diventi per loro una seconda casa. Per questo viene incentivato spesso l’utilizzo dei singoli spazi. Ad esempio, per leggere un libro è possibile accomodarsi in una poltrona della sala o sedersi in una panchina nel verde. A chi piace, viene data la possibilità di dare una mano agli operatori nella cura di fiori e piante che adornano i giardini.
E la famiglia? Certo, è importante sentire i nuovi conviventi come una “seconda famiglia”. Ma per far sentire gli ospiti delle residenze davvero nella loro nuova casa è fondamentale che incontrino i loro famigliari e i loro vecchi amici in questi stessi spazi.

La scelta della location diventa fondamentale: la residenza deve essere certo nel verde e lontana dal caos per essere piacevole, ma deve essere raggiungibile facilmente dai parenti per incentivare visite frequenti e non abbandonare i propri cari. Facendo un esempio pratico: se la Capitale è troppo caotica mentre l’alto Lazio regala paesaggi meravigliosi immersi nella natura, il giusto compromesso potrebbe essere scegliere una casa di riposo vicino Roma Nord (facilmente raggiungibile, più economica e lontana dal caos cittadino). La maggior parte delle residenze sono sempre aperte per accogliere parenti e conoscenti dei loro ospiti che potranno intrattenersi con loro in libertà o anche prendere parte ad alcune attività create su misura per unire e far lavorare insieme gli ospiti e i loro cari. Le visite sono importanti perché aiutano tutti i soggetti coinvolti ad accettare la novità e il cambiamento che il trasferimento in una nuova residenza porta inevitabilmente nella vita dell’anziano e dei suoi parenti. Col passare del tempo condividere momenti insieme all’interno della struttura permette di creare nuove abitudini, nuovi gesti che ripetendosi con una frequenza regolare diventeranno famigliari e andranno a far parte della nuova quotidianità degli ospiti. L’affetto e la vicinanza per i cari anziani non cambia con l’ingresso in una struttura residenziale, ma evolve e si trasforma, continuando a crescere.