Naspi e idranti antincendio: quali sono le caratteristiche di questi sistemi e quali differenze hanno tra loro?

I sistemi Naspi e gli idranti antiincendio fanno parte della macrocategoria di materiale pompieristico che a sua volta rientra nei sistemi di protezione antincendio attivi.

Nello specifico, I Naspi appartengono alla categoria degli strumenti di protezione attiva contro gli incendi. Il termine attiva fa rierimento al fatto he è necessario vi sia un operatore per garantire il loro funzionamento. I naspi sono strumenti a metà tra il classico estintore e l’idrante a muro. Come stabilito dalla Commissione Europea, i Naspi rientrano tra gli strumenti d’estinzione indispensabili contro i principi d’incendio, grazie al fatto che l’erogazione di acqua è continua ed è disponibile in maniera immediata.

Quali sono le differenze con gli idranti?

I NASPI sono composti da un tubo semirigido laro circa 25 millimetri. Esso viene avvolto all’inerno di una bobina rotante la quale si inserisce in una cassetta a muro dotata di uno schermo di protezione. Nella parte finale del tubo è presente una lancia che, dotata di un rubinetto, possiede una valvola a saracinesca. Come si utilizzano i Naspi? Affinchè si desideri attivare un Naspi è necessario compiere le seguenti operazioni specifiche:

-Controllare che l’interrutore elettrico generale ed i gruppi di continuità siano completamente staccati;

-Distruggere il vetro di protezione;

-Controllare che il rubinetto sulla lancia sia chiuso e procedere all’apertura del rubinetto legato alla tubazione dell’acqua;

-Afferrare la lancia e direzionare il getto verso le fiamme, avvalendosi dello srotolamento automatico della bobina e della manichetta;

Solo al termine dell’operazione è possibile richiudere il rubinetto della tubazione, procedere allo svuotamento della manichetta e poi riavvolgere la bobina.

Gli Idranti, invece, sono inseriti in una cassetta al cui interno + già presente un rubinetto. Esso è composto da una tubazione molto flessibile di circa 50 millimetri di diametro e da una lancia che eroga l’acqua. In genere, quest’utlima, ha un’alimentazione collegata in maniera diretta con l’acquedotto comunale. La cassetta è chiusa da un vetro frangibile di plexiglass. Come uilizzare un idrante? Le operazioni da compiere sono le seguenti:

-Controllare che l’interrutore elettrico generale ed i gruppi di continuità siano completamente staccati;

-Distruggere il vetro di protezione;

-Srotolare tutta la michetta per terra, evitando di far formare curve troppo strette;

-Impugnare la lancia e aprire il rubinetto. Per compiere questo passaggio è necessario avvalersi dell’aiuto di un secondo operatore., differentemente dalla Naspi che è possibile attivare in completa autonomia.

-Porsi al di sopra del vento e volgere il getto verso la base delle fiamme, in direzione dei materali solidi presenti intorno. E’ possibile utilizzare più idranti contomporaneamente ed è importante terminare la fase di erogazione solo quando si ha la certezza di aver domato l’incendio.

Prima di arrotolare di nuovo la manichetta, è importante lasciarla asciugare per poi riattaccarla al rubinetto ed alla lancia.

Gli aspetti che hanno in comune i Naspi e gli Idranti sono senz’altro le manutenzioni straordinarie alle quali devono essere sottoposti questi strumenti antincendio.