Separazione consensuale: ecco come funziona

Quando un matrimonio finisce e i coniugi non riescono a trovare più un punto d’incontro, sia perché è venuto meno il sentimento che li lega, sia perché magari sono venuti alla luce problemi e incomprensioni, non c’è altro da fare che rivolgersi a un avvocato per la separazione. Si tratta di un evento spiacevole, ma che deve essere affrontato e, se si trova un accordo tra le parti, la procedura diventa più rapida ed economica.

Ecco cosa fare se si ha deciso d’intraprendere questa strada.

Che cos’è la separazione consensuale

Si parla di separazione consensuale quando entrambi i coniugi desiderano interrompere il vincolo che li lega contratto con il matrimonio. Tuttavia, a differenza del divorzio, la separazione non scioglie completamente questo legame che viene, di fatto, solo attenuato: questa procedura, infatti, prevede la possibilità di una riconciliazione oppure di proseguire l’iter richiedendo il divorzio.

La separazione può essere di tipo consensuale quando i coniugi riescono a pervenire a un accordo che riguarda non solo la gestione dei figli, ma anche alcuni aspetti economici. Rispetto alla separazione giudiziale, che richiede l’intervento di un Giudice che deve stabilire le condizioni che regolano i rapporti tra i coniugi ed eventuali figli con una sentenza, questo procedimento è molto più veloce e si conclude con un decreto di omologa.

Nell’ordinamento italiano, la separazione consensuale è prevista dall’art. 158 de art. 711 del codice civile.

Dalla fine di febbraio 2023 sono previste delle novità in tema di separazione e divorzio, volte a rendere più snello questo procedimento. Tra i principali cambiamenti introdotti con questa riforma, ci sono le tempistiche ridotte, dato che il Giudice deve pronunciarsi entro tre mesi dalla presentazione della documentazione per la separazione e dopo 12 mesi si può procedere direttamente con il divorzio. Inoltre, sono state introdotte nuove clausole che permettono di tutelare i figli.

Sul portale Guidaconsumatori  si possono trovare informazioni utili anche per conoscere quali sono i costi da sostenere per la separazione consensuale. Solitamente, l’onorario di un avvocato per la separazione consensuale va da un minimo di 700 euro a un massimo di 3.000 euro circa, ma questa stima è suscettibile di molte variazioni.

Separazione consensuale quando ci sono figli

Quando non ci sono figli, la separazione consensuale diventa ancora più semplice e breve, tanto che a volte occorre solo inoltrare ha richiesta presso l’ufficio del Comune. Tuttavia, se una coppia ha dei figli, è importante pervenire a un accordo tra le parti che deve essere rispettato. In caso di separazione  consensuale, quindi, si procede per l’affidamento congiunto che prevede la collocazione del figlio minore presso un genitore, ma lascia ampio spazio all’altro genitore per quanto riguarda le visite e le decisioni che devono essere prese relative all’istruzione, alla salute e al tempo libero.

Oggi, l’affidamento esclusivo risulta essere un’eccezione riservata a casi problematici e specifici. Con la nuova normativa che riguarda separazioni e divorzi, i figli dovranno essere sempre ascoltati dal Giudice, procedura che attualmente veniva eseguita solo in caso di separazione giudiziale o in presenza di particolari condizioni, e le regole per la gestione della prole saranno maggiormente precise con sanzioni più pesanti nel caso in cui queste non vengano rispettate.