Arretrati della pensione di invalidità: facciamo chiarezza

Tra i sostegni economici erogati dall’INPS, quello che suscita maggiore interesse è sicuramente la pensione di invalidità civile. Un sostegno concesso a chi versa in condizioni di gravi disabilità, tali da compromettere il normale svolgimento di un qualsiasi lavoro. La pensione di invalidità è un assegno mensile che viene generalmente riconosciuto sulla base dell’invalidità stessa e del reddito che si percepisce.

Non di rado però, si verificano alcune problematiche nell’erogazione di tale assegno ed ecco che vi è la necessità di ricevere gli arretrati. Ma come è possibile fare domanda di ciò?

Il riconoscimento degli arretrati

Per poter presentare domanda, per la richiesta degli arretrati della pensione di invalidità, occorre rispettare alcune soglie di reddito annuali, nello specifico si tratta di 8.469,63 euro ovvero 14.447,42 se coniugati. Una possibilità, quella di richiedere gli arretrati, che è stata prevista dal decreto n. 104/2020. La normativa afferma che gli arretrati possono essere richiesti solo da luglio 2020 fino al periodo dell’aumento della pensione, con eccezione per gli invalidi al 100% che hanno compiuto 60 anni prima della modifica.

La maggiorazione di indennizzo a cui si ha diritto è di 350 euro al mese, versato congiuntamente alla pensione di invalidità. Il massimale che si può raggiungere è di 651 € mensili. Un aumento che decorre dal mese seguente al giorno in cui si sono raggiunti i sessanta anni.

Per l’ottenimento della cifra spettante occorre presentare domanda facendo parte di quelli che sono chiamati diritti inespressi, che l’INPS corrisponde solo se si compiono le azioni indispensabili per l’ottenimento.

Le modalità di presentazione della domanda per l’ottenimento, è chiaramente spiegata in questo portale dedicato: https://www.risarcimentierimborsi.it/indennita-di-accompagnamento-2022-e-arretrati-della-pensione-dinvalidita-ecco-cosa-fare/, essa può essere presentata direttamente attraverso il sito INPS, oppure rivolgendosi a un patronato o ad un legale.

I requisiti

Ma per poter ottenere tale maggiorazione ed eventualmente degli arretrati, nel caso in cui non si sia provveduto alla richiesta nei tempi prestabiliti, occorre soddisfare alcuni specifici requisiti, che permettono di usufruire del beneficio previsto dalla legge.

L’aumento pecuniario di cui si parla, dovrebbe spettare a tutte le persone titolari di invalidità civile al 100%, che detengono inabilità al lavoro e con una età minima di 60 anni già compiuti, indipendentemente dall’aver o meno versato i contributi previdenziali che avrebbe dato loro diritto alla pensione da lavoro.

Quindi il primo requisito è quello dell’età e dunque, l’avere tra i 60 e i 70 anni, inoltre essere invalidi al 100% e non avere un introito reddituale individuale annuo superiore alla cifra di € 8.469,63, con una soglia che sale, nel caso in cui il soggetto a cui spetta la maggiorazione sociale sia coniugato.

Per quello che concerne il calcolo del cumulo reddituale, sono inclusi tutti gli introiti economici che il soggetto percepisce, compresa la pensione di invalidità; mentre invece viene esclusa dal calcolo l’indennizzo che si percepisce per l’accompagnamento che in nessun caso concorre al calcolo del reddito.

Si ricorda infine, come già specificato che, per poter ottenere le somme spettanti è indispensabile procedere ad espressa domanda e successivamente con la compilazione del modello AP70.

Al fine di promuovere la salvaguardia generale della popolazione dalle malattie, l’INPS e le istituzioni pubbliche promuovono per uomini e donne over 50 campagne di prevenzione per la salute.